Around the world trip without flights was completed March 18, 2013. But many new travel projects came and will come. Books, photos and videos of a free life dedicated to the knowledge of the amazing World where we are living.

venerdì 7 settembre 2012

04/09/2012 L'impetuoso vulcano Misti / The impetuous volcano Misti


Notte difficile, ma d’altronde quando si dorme ad alta quota va sempre a finire così. E’ solo l’una del mattino ma è giunta l’ora di prepararsi alla grande sfida: raggiungere il cratere del maestoso stratovulcano peruviano Misti (5.822m). Ieri ho iniziato l’avvicinamento alla vetta assieme ad un gruppo di 4 giovani escursionisti e una guida locale. Siamo partiti all’ingresso del parco nazionale (3.300m) per accamparci dove abbiamo trascorso qualche ora notturna prima di affrontare la parte più ripida e ardua della salita. 6 ore di riscaldamento per l’avventura di oggi e abbiamo montato le tende  a 4.500m preparando una semplice cena di zuppa e spaghetti ed evitando attacchi di vari affamati ratti di montagna. Purtroppo un tedesco ha avvertito i sintomi del mal di montagna diventando pallido e vomitando parecchio. Invece un francese, partito troppo veloce, ha avuto difficoltà negli ultimi metri. Al tramonto il panorama è stato favoloso, di fronte al vulcano si estende una valle formata da canyon e dalla città di Arequipa, la seconda più grande del Perù.

In queste poche ore di riposo non ho dormito neanche 5 minuti, oltre alle difficoltà legate all’altitudine mi sono trovato in una piccolissima tenda, progettata per le stature peruviane, assieme ad un alto polacco che russava bruscamente. Naturalmente mi è capitato l’unica sera che ho dimenticato i tappi per le orecchie. Fortunatamente devo ammettere che mi sento decisamente bene e non avverto nessun sintomo del mal di montagna. In piena notte e con una splendente luna, pochi giorni fa piena, inizia la lunga camminata verso la nostra meta. Alcuni minuti e già qualcuno si arrende, il tedesco e il francese non si sono ripresi e tornano all’accampamento. Io, il polacco e una sportiva ragazza francese, che pratica gare di podismo, proseguiamo assieme alla guida. Le prime difficoltà, oltre alla particolare pendenza del percorso, derivano dalla superficie sabbiosa a causa delle ceneri depositate dal vulcano attivo. In diversi passi il piede d’appoggio retrocede perdendo terreno e superate certe quote risulta particolarmente faticoso. In ogni caso non fa particolarmente freddo perché non c’è vento anche se le ultime ore prima dell’alba erano attorno agli zero gradi. Il mancato sonno si fa sentire spesso durante la camminata notturna e, nelle rare pause, appena mi fermo qualche secondo in piedi mi sento addormentato e debole.

Attorno a quota 5.000 ecco il sole lentamente illuminare, scaldare e baciare il nostro cammino. All’improvviso avverto nuove straordinarie energie e con la luce del giorno è un’altra situazione. Stiamo tutti bene, anche se il respiro inizia ad essere difficoltoso, ma con una quieta andatura riusciamo a proseguire assaporando un forte odore di zolfo proveniente dai gas del vulcano. Dopo  7 ore di faticosa camminata ci troviamo a 5.700 metri e il panorama è straordinario. Si vede la vetta con un alta croce ben fissata e da là sarà visibile il gigantesco cratere. I miei due compagnia decidono di fermarsi qua, lei vuole risparmiare forze per la lunga discesa e lui sembra indeciso o preoccupato dall’ultima pendente salita sulla neve ghiacciata. Io non ci penso due volte e li saluto immediatamente partendo da solo con la picozza in mano e tanto entusiasmo.

Ovviamente il cuore batte a mille sia per l’euforia sia per l’altitudine ma solo poter vedere quella sognata vetta mi da una forza immensa. Così dopo due giorni di cammino, un dislivello di 2500 metri  e senza neanche una notte di sonno eccomi in solitaria in cima (video) a questo meraviglioso vulcano e un panorama grandioso a 360 gradi con un enorme cratere fumante, le Ande peruviane, Arequipa e tutti i canyon della vallata. Una delle emozioni più estreme della mia vita, il mio record assoluto di altitudine mai raggiunta, cado in ginocchio in un fiume di lacrime di gioia. Mi sento talmente in simbiosi con il vulcano che ho un eruzione di felicità e mi rimane stampato un delizioso sorriso sulla faccia per tutti i 30 chilometri di discesa al punto di partenza. La montagna è una pura scuola di vita, ti insegna a soffrire in silenzio, a stringere i denti e a non mollare mai anche quando la vetta sembra irraggiungibile e quando la raggiungi provi una sensazione unica.

A hard night, but then it’s often like that when sleeping at a high altitude. It was only one o’clock in the morning but already time to get ready for a great challenge: to reach the crater of Misti, the majestic stratovolcano (5822m). Yesterday I started the approach to the summit at the entrance to the national park at 3300m with four young trekkers and a local guide, then setting up camp to spend a few hours at night before taking on the steepest and hardest part of the ascent. After a six-hour warmup we set up camp again at 4500m and had a simple dinner of soup and spaghetti, accompanied by incursions from hungry mountain rats. Unfortunately, the German trekker started having altitude sickness symptoms, turning pale and vomiting a lot, whereas the French trekker set off too quickly and had some difficulties in the final metres. However, the view at sunset was fantastic: a valley formed by canyons in front of the volcano, and the city of Arequipa, the second largest in Peru.

We had a few hours of rest, but I didn’t manage to sleep for even five minutes. Apart from the problems of altitude, I was sharing a tiny tent - meant for campers of Peruvian build - with a tall Polish guy, who was a loud snorer. Of course, this had to happen the only night I forgot my earplugs. Luckily I was feeling pretty good and had no symptoms of altitude sickness. We started our long hike in the middle of the night under a shining moon which had been full only days before. After a few minutes the French and German trekkers gave up and decided to go back to the camp as they weren’t feeling any better. The Polish trekker, an athletic French girl who does walking races and myself continued with the guide. The first difficulties, apart from the steepness, came from the volcanic cinders covering the terrain: at every step our feet slipped back, making our progress quite tiring, especially above a certain altitude. In any case, it wasn’t particularly cold because there was no wind, even though the temperature before dawn had been around zero. I felt the lack of sleep as I walked during the night and when we had an occasonal rest and I stayed standing for a few seconds, I felt sleepy and weak.

At around 5000 metres, the sun slowly came out to warm us. All of a sudden I felt some new extraordinary energy and with daylight everything changed. We were all feeling well and even though it began to be difficult to breathe, we managed to carry on at a slower pace, with a strong odour of sulphur coming from the volcanic gases. After seven tiring hours of marching, we reached 5700 metres, where the view was extraordinary. We could see the big cross fixed on the summit from where the massive crater would be visibile. My two partners decided to stop there as she wanted to preserve her strength for the descent and he seemed a bit uncertain or worried about the last slope which was covered with frozen snow. I myself didn’t think about it twice, said goodbye and carried on alone, full of enthusiasm, with my ice-axe in my hand.

My heart was racing because of both euphoria and the altitude but the idea of reaching that summit I’d been dreaming of gave me great strength. So after a two-day hike taking me 2500 metres higher and with no sleep at night, I was finally alone on the summit of this amazing volcano (video), surrounded by a grand 360 degree panorama of an enormous fuming crater, the Peruvian Andes, Arequipa and all the canyons of the valley. I felt one of the most intense emotions of my life, this was the highest I’d ever been, I fell on my knees and cried with joy. I felt as if the volcano and I were one thing, united, together, and was filled with happiness. There was a smile on my face all thirty kilometres of the descent.
Mountains are a pure school of life, teaching you to suffer in silence, to clench your teeth and never give up, even when the summit seems unreachable - so when eventually you do reach it you experience a unique feeling.



  

14 commenti:

  1. Bellissima esperienza Carlo, Mi ha fatto sorridere il tuo video e vederti felice... e mi piace quello che hai scritto. Volevo farti qualche domanda. -Avevi gia' avuto esperienze di scalate in montagna? Cioe' sei allenato o sono le tue prime volte?
    -Che macchina fotografica/camera hai portato con te?
    - Viaggi con il laptop o scrivi quando trovi un netcafe?
    - Quanti litri e' capiente il tuo zaino?

    Grazie per quello che fai :)
    Gianni

    RispondiElimina
    Risposte
    1. esperienze di scalate si, però in questo viaggio le prime volte a certe altezze. Le mie gambe sono molto allenate, ma dipende più dall'acclimatazione.
      Ho una camera compatta panasonic dmctz10 ottima !
      Viaggio con un piccolo netbook, se no per gestire blog, foto e video buonanotte. Inoltre mi permette di salvare gli appunti cosi in caso di smarrimento amen.
      Il mio zaino è capiente 60 litri ma non è completamente pieno, pesa 12 chili.
      Grazie a te Gianni

      Elimina
    2. Grazie per le informazioni Carlo... molto utili... sto preparando il mio viaggio per l'anno prossimo... intanto risparmio un po' di soldi... ho intenzione di fare un po' come te... pochi aerei e molto cammino e trasporti via terra e mare... looking forward to read your next post. Buona strada Carlo. :)

      Elimina
  2. Ciao, ovviamente complimenti per la scelta di vita e per il blog.
    Una sola domanda... Ma...I soldi ? Quando hai deciso di dare le dimissioni e partire per un viaggio senza ritorno quanti ne avevi ?
    Quanti ne spendi mensilmente ?
    Insomma dovrai pur mangiare, dormire, internet...
    Ciao, buon viaggio!!
    F.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Certo, ma ho trovato due lavori da eguire in viaggio. Comunque in 11 mesi ho speso in tutto 7000 euro.

      Elimina
  3. AHAHAH!
    Nel video mi hai fatto ridere quando esulti.

    E che bello esserci arrivato da solo... nessuno intorno e un silenzio totale (vento a parte).



    RispondiElimina
  4. Ciao Karl ..... Grandioso vederti in cima con così tanta contentezza, mi fai venire i brividi .... fantastico; grazie per quello che stai trasmettendo .... buona continuazione a presto per leggere le tue nuove avventure...
    Sergio

    RispondiElimina
  5. Da quando ho iniziato a leggere il tuo Blog ho ripreso a sognare... Ammiro profondamente il tuo coraggio e la scelta fatta! Non so se avrò mai la forza di fare lo stesso Ma leggendo le tue parole ho ricordato che anche un piccolo cambiamento nella vita può essere Grande se ci rende felici! In bocca al lupo Karl! Attendo con ansia la tua prossima avventura... :)

    RispondiElimina
  6. Ti ho scoperto lunedì leggendo su Metro la tua intervista, da brava milanese che va al lavoro. Avevo pelle d'oca e groppo in gola, al penisero di chiudermi davanti a quel monitor che tu hai lasciato.
    Condivido tutto quello che fai, che dici, che scrivi e che stai vivendo. Ho marito e figlio e ci sentiamo vincolati e stretti in una vita da impiegati che non ci soddisfa. Quando dici "Stavo sprecando il tempo migliore della mia vita" ti quoto all'infinito!!!
    Non ti nascondo che la voglia di prendere e partire con bimbo e cane al seguito l'abbiamo!! E per farlo non ci manca molto...
    Se hai volgia passa sul mio blog e se ti va, mi piacerebbe che tu potessi regalarmi un caffè...
    Un abbraccio

    RispondiElimina
  7. grande carlo !!!!!!!!!!!!!!!!!

    RispondiElimina