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mercoledì 23 novembre 2011

23/11/2011 Meditando a Rishikesh / Meditating in Rishikesh



Da tre giorni mi sono fermato a Rishikesh, capitale mondiale dello yoga e degli ashram. E’ conosciuta anche come luogo vegetariano in cui è vietata la vendita di alcolici e l’utilizzo di sacchetti di plastica. Sono arrivato assieme ad un ragazzo polacco conosciuto sul pullman con cui ho condiviso il viaggio per 2 giorni. Rishikesh è una tranquilla cittadina ai piedi dell’Himalaya indiano immersa nel verde e bagnata dal Gange. E’ un'altra zona sacra per la presenza di tanti ashram, zone di culto degli induisti nelle quali seguono gli insegnamenti di un guru. Ero interessato a provare un esperienza dentro ad uno dei tanti della zona, ma da quando sono arrivato una serie di incontri mi hanno portato su una strada diversa che si sta rivelando quella che cercavo. Non ho molto da condividere con le regole degli ashram che sembrano dei conventi. Devi vestirti in una certa maniera, devi mangiare quando e cosa dicono loro ed entro una certa ora sul presto chiudono i cancelli. Non credo nella religione indù quindi penso sia meglio vivere di più l’atmosfera rilassata e spirituale che si avverte nelle strade di Rishikesh seguendo alcune lezioni di mia iniziativa.

In questi giorni ho percorso un trekking su una collina che porta ad un monastero assieme ad una ragazza spagnola con cui condivido il viaggio da 3 giorni e con cui dovrei andare in Parvati Valley la prossima settimana. Il trekking si è interrotto pochi metri prima del monastero perché nella foresta un gruppo di una decina di scimmie affamate hanno bloccato la strada aggredendo pure una famiglia indiana. Ci sono scimmie ovunque, pure nella mia guest house devo tenere la porta chiusa perché cercano di entrare e rubare cibo. Ho anche provato  una lezione di yoga, ma credo di essere più interessato alla meditazione.

Alla sera al Paradise Cafe' ho avuto il piacere di conoscere un baba indiano con cui mi fa davvero piacere parlare. Tutte le sere sono con lui oltre ad altri ragazzi e ragazze italiani, russi, americani e israeliani. Lui, un uomo sulla quarantina magro con la barba folta e uno sguardo penetrante, sta girando l’India in moto. Gli piace conoscere gente nuova e aiutare gratuitamente chi è interessato attraverso la meditazione e la filosofia.

Questa mattina ero sveglio all’alba che pensavo a quanto mi sarebbe piaciuto seguire i suoi insegnamenti, ma non avevo nessun contatto suo. Così mi sono alzato per andare a lezione di yoga ma ho scoperto che avevo l’orario sbagliato ed era già iniziata. Allora ho pensato di andare in un bar a scrivere. Entro e ordino ma ho banconote di grossa taglia ed avendo appena aperto il bar non ha il resto quindi riesco. Incontro per caso Antonio, uno dei ragazzi del Paradise, che mi invita ad andare con lui e il baba a imparare la meditazione - nulla succede per caso!

Sono salito poco sulla collina per raggiungere un ruscello immerso nel verde davanti al quale ho iniziato l’introduzione alla meditazione con il baba. Sto ricevendo un bombardamento di input postivi e continue stimolazioni dei sensi. E’ difficile assimilare tutte queste informazioni, mi sento una spugna zuppa, scrivere è la migliore soluzione per liberare altro spazio per assorbire ancora. A volte non dormo la notte sentendo il bisogno di scrivere per raccogliere tutta la tempesta di pensieri. Era quello che cercavo e non sono mai stato così sereno, cercherò di andare ancora più a fondo. Trascorrerò ancora alcuni giorni con il baba e dopo mi dirigerò verso la Parvati valley per iniziare altri trekking.  



I stopped in Rishikesh, world capital of yoga and ashrams, for three days. It is also known to be a vegetarian place where the sale of alcohol and the use of plastic bags is prohibited. I arrived with a young Pole I had met on the bus and travelled with for two days. Rishikesh is a calm town on the river Ganges in the green Himalayan foothills. This is another sacred place because of the many ashrams, Hindu religious places where the faithful follow the teachings of gurus. I was interested in entering an ashram for the experience, but since I had arrived a series of encounters had taken me down a different path that turned out to be the one I had been looking for. Ashrams with rules that make them seem convents or monasteries are not really my cup of tea: you have to dress in a certain way, eat what and when you are told too, and the gates to the ashram are closed at a certain time, usually quite early. I do not believe in Hinduism so I decided it was better to experience the relaxed and spiritual atmosphere of the streets of Rishikesh and to take some lessons on my own initiative.

I trekked up a hill to a monastery with a Spanish girl. She had travelled with me for three days and we intended to travel together the following week to the Parvati Valley. Our trek stopped just short of the monastery because dozens of hungry monkeys were blocking the road and even assaulting an Indian family. There were monkeys everywhere, even in my guesthouse the door had to be kept closed as the monkeys try to enter and steal food. I also tried a yoga lesson but the idea of meditation seemed more interesting.

In the evening I had the pleasure of meeting and talking with with an Indian baba at the Paradise Cafè, together with Italians, Russians, Americans and Israelis. This Indian was around 40 years old, had a thick beard and piercing eyes and was travelling around India on a motorbike. He liked meeting new people and helping for free people interested in meditation and philosophy.

One morning I was already awake at dawn, thinking about how much I would have liked to follow his teachings but I had no way of contacting him. I got up and left for my yoga lesson but found I had the wrong timetable and that the lesson had already started. I went into a bar, intending to write, and ordered, but as the bar had just opened, they couldn’t change my large banknote, so I left.
By chance I met Antonio, one of the guys from Paradise Cafe, who invited me to go and learn meditation with the baba ...everything happens for a reason!

I walked a little way up a hill to a stream in the middle of greenery, where I was introduced to meditation by the baba. I was bombarded with positive inputs and continuous sensory stimulation. It was difficult to assimilate all that information, I felt overloaded, and writing was the best way to free up space to absorb more. At times, the need to write in order to bring together the whirlwind of my thoughts keeps me awake at night. This was what I was looking for, I had never felt so serene and decided I would look into this further. I spent a few more days with the baba and then got ready to move on to the Parvati Valley and do more treks.

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