Che giornata meravigliosa ! Nell’ultimo mese in giro per
metropoli cinesi e coreane, esageratamente abbondanti di cemento, sentivo che
c’era qualcosa che mi mancava. Un ingrediente che non mi permetteva di godere
appieno della mia fantastica esperienza. Oggi finalmente ho scoperto di cosa si
trattava: un contatto forte con Madre Natura. In mattinata, armato di bussola e
tanta voglia di camminare, assieme a Barbara, una ragazza californiana, sono
arrivato nel lato nord-ovest ai piedi di una montagna sacra nel centro di una
vallata pochi metri sopra il livello del mare. Al punto informatico la signora
coreana ci avvisa sulle possibili escursioni e sulla distanze consigliandoci di
raggiungere il primo picco e tornare indietro perché se proseguiamo l’escursione
si fa complessa e rischiamo di non terminarla prima del crepuscolo.
La prima parte fino al picco con un dislivello di 500 metri
si è rivelata molto battuta da turisti coreani in tenuta da trekking
professionale, i punti di maggiore interesse sono un tempio buddista e una
statua di Buddha, seduto su un fiore di loto, scolpita da una roccia di
granito. La vetta è stata raggiunta in poco più di un’ora invece delle due ore
previste dalla signora, ma Barbara non se la sente di proseguire e torna
indietro. Io assetato di avventura continuo l’escursione in solitaria cercando
di capire le indicazioni di cui la maggior parte sono in coreano.
Dopo un breve tratto per un largo sentiero incontro una scultura
di granito che è il resto di un tempio antico e su una roccia di fronte noto la
raffigurazione di Buddha seduto. Attorno a me tanta natura selvaggia ma
soprattutto un sublime silenzio – da quando ho superato la vetta non ho più incontrato nessuno. Ad un
certo punto il sentiero svanisce tra varie formazioni rocciose piuttosto
pendenti, trovo delle corde fissate da qualcuno e le sfrutto per calarmi giù. Cammino
nel bosco godendo appieno della beata solitudine nel mezzo della natura. Credo
di essermi perso perché non ho idea di dove sto andando e ciò invece di preoccuparmi
mi da una superba sensazione di libertà. Osservo la montagna e mi viene l’idea
di attraversarla fino all’altro estremo a sud-est. Devo tornare a fondo per
trovare un ruscello che attraversi i due picchi. Dopo vari voli con il culo a
terra sullo rocce scivolose trovo finalmente una via nei pressi di un corso
d’acqua praticamente asciutto. Ritrovo un sentiero che segue la direzione
sud-est confermata dalla bussola.
Dopo qualche ora di esplorazione senza incontrare anima viva
ecco all’improvviso un lago nascosto dagli alberi. E’ spuntato il sole da un po’ e inizia a far
caldo così decido di rinfrescarmi con un bagno. Consapevole di essere solo mi
spoglio completamente e mi tuffo nell’acqua. Riprendo la passeggiata e sento un
verso di animale conosciuto. Mi sembra quello di un maiale, osservo in
direzione del suono e noto la sagoma di un brutto cinghiale. Fortunatamente non
è interessato ad attaccarmi così mi dileguo per il bosco velocemente. Trovo
delle indicazioni, mi sono ritrovato e proseguo verso un tempio poco distante.
Arrivato al tempio, incontro dei monaci e alcuni escursionisti coreani ma
soprattutto noto una parete con un grande Buddha di tre metri affiancato da due
bodhisattva che sembra risalire al VIII secolo dopo Cristo. Davanti una roccia
alta quasi due metri con raffigurazioni di Buddha seduto su tutti e quattro i
lati con posizioni delle mani diverse. Mi siedo, bevo un tè offerto dai monaci
e osservo il nuovo lato della vallata.
Poco più di 5 ore e arrivo a destinazione, ho
attraversato l’intera montagna e con un sorriso splendente cammino tra le vaste
risaie. Mi ricordo di avere l’mp3, ascolto “Rise” di Eddie Vedder e continuo a
sognare. Sulle ali della libertà cammino a bordo strada con una forza che mi
potrebbe portare dall’altro capo del mondo senza fermarmi. Alzo il pollice in
attesa di un passaggio. I primi non si fermano oppure capita di non capirsi per
la direzione, problemi di lingua. Ma dopo una mezz’oretta finalmente trovo un
signore coreano che capisce qualche parola di inglese e mi dice di avermi
notato nell’ultimo tempio.
What a
marvellous day! In the last month spent in Chinese and Korean metropolises
where there is way too much cement, I felt that I was missing an ingredient
that allowed me to fully enjoy my fantastic experience. Today I finally found
out what was lacking: a strong connection with Mother Nature. So in the
morning, with only a compass and the desire to walk, I reached a valley which
is just a few metres above sea level, on the northwestern side of a holy
mountain, with a Californian girl named Barbara. At the information office a
Korean woman gave us information about hikes and distances, and suggested we
only reached the first peak and then came back because continuing the excursion
would then become more complicated and chances were we wouldn’t make it before
sunset.
The first part to the peak, a 500 metre ascent, turned out to be crowded with Korean tourist wearing professional trekking clothes. The main points of interest are a buddhist temple and a granite statue of the Buddha sitting on a lotus flower. We made it to the summit in just over one hour, while the Korean lady said it would take at least two. Barbara didn’t feel like carrying on so she went back, but I had a thirst for adventure so I carried on alone, trying to understand the direction signs which were mostly written in Korean.
After walking along the wide path for a while, I came up to the ruins of an ancient temple and noticed a sitting Buddha carved out of the rock in front of it. Around me nature was lush and silence sublime – after passing the summit I didn’t meet anyone else. At a certain point the path dissapeared between steep rocks and I found some fixed ropes which I used to make my way down. I then walked through a wood, enjoying peaceful loneliness in nature. I believe I got lost because I had no idea of where I was going, but instead of being worried I felt incredibly free. I looked at the mountain and decided it to cross it and reach the opposite southeastern side, so I needed to find a stream that runs between the two peaks of the mountain. After falling several times on the slippery rocks I finally found a path next to a nearly dry stream leading South-East, as confirmed by my compass.
After exploring the surroundings for a few hours without meeting any other person, I suddenly reached a lake hidden by the trees. The sun had been out for a while and it was getting hot so I bathed completely naked, since I knew nobody else was around. I then resumed my hike and heard a familiar sound of an animal. It sounded like a pig, so I looked in the direction from which the sound was coming from and saw the silhouette of an ugly boar. Luckily it didn’t want to attack me so I swiftly put as much distance as possible between the two of us. I then found some indications leading to a nearby temple where I met some monks and some Korean hikers. Carved into a wall, there were also a 3 metre tall Buddha and two bodhisattvas at its sides that probably go back to the VIII century. Another 2 metre tall rock had several rappresentations of the Buddha with different hand positions on its four sides. I sat down, drank a cup of tea offered to me by the monks and gazed at the new side of the valley.
I reached
my destination just over five hours later having crossed the entire mountain,
and with a beaming smile I walked through big rice plantations. I remembered
that I had my mp3 reader with me, I listened to “Rise” by Eddie Vedder and I
kept on daydreaming. I went along the side of the road on freedom’s wings,
feeling so strong that I could’ve carried on to the other side of the world
without stopping. I lifted my thumb and waited for a lift. The first to pass by
either didn’t stop or couldn’t understand me but after half an hour I finally
met a Korean man who spoke some words of English and told me that he had
noticed me at the last temple.
Nessun commento:
Posta un commento